Works

INOCULATI

, 2018
Tecnica mista su pannello truciolare; cornice in profilato metallico
190 x 188 cm ciascuno

Non so cosa nascondano i volti. Quelli che ho guardato senza sosta nelle strade affollate di New York, quelli che ho studiato nelle metropolitane. Quelli che raramente compaiono in montagna, e si mescolano con musi d’animale, con tratti di bestie mitologiche e spaventose. Quelli nei supermercati, nei telegiornali. Quelli degli attentatori. Quelli delle emoticon. Degli avatar. Dei sogni.
Non so cosa nascondano. Ma so che rapiscono.

Inoculati sono dei volti. Dei disegni di grande formato, realizzati con matite colorate, pastelli ad olio, rossetti, cere, carboncini, grafite, cenere, impregnante, distesi su pannelli di truciolare pressato. I segni si sovrappongono con lo stesso movimento. Si ripetono per centinaia di volte con insistenza, ossessione.
Sono il risultato di tre anni di ricerca. Avvolgono nella cavità dei loro sguardi, della loro bocca una densità di pensieri, di appunti, di schizzi.

Roque, giovane protagonista di un romanzo argentino, vive in modo appassionato, data la giovane età. Si meraviglia di fronte a chi pare parlar solo. Sta magari discutendo con un ricordo costui, o con un fantasma? Lui non vuole esser scambiato per nessuno dei due. La sua irruenza gli impedisce di capire quali vantaggi si possano trarre dalla natura di un ricordo o dalla consistenza di un fantasma.
Questi volti senza interlocutore, intenti solo a loro stessi, forse hanno solamente conosciuto i vantaggi. E proseguono qualcosa di precedente. Guardando diritto negli occhi. Pronti allo stregamento.