Works

Ecotrance

, 2025
Sfere a led stroboscopiche, cavi, ciabatte multipresa, memorie usb, file audio, box di programmazione e controllo
Dimensioni ambientali

ECOTRANCE è un’installazione visiva e sonora che si presenta come un agglomerato di sfere a Led stroboscopiche che leggono una playlist di file audio elaborata a partire da una registrazione del loro stesso rumore di funzionamento.
La scultura si dirama in 5 cablaggi che alimentano 20 sfere ciascuno. Ogni porzione del lavoro si attiva e disattiva secondo un algoritmo casuale in un range di tempo che va da uno a trenta minuti, senza mai permettere una totale accensione o un totale spegnimento delle parti.
L’intervento è pensato come una sorta di cervello, di organismo artificiale dotato di vita propria, dagli sviluppi e andamenti imprevedibili, di cui né l’autore né il pubblico sono responsabili.
Avanza imperturbato nel suo incedere, nella sua inarrestabile mutazione.
La sua esplicita e insita variabilità gli permette di raccontarsi in maniera sempre nuova, gestendo una modulazione infinita di variazioni, che, archiviate sotto forma di voci, gli appartengono come elementi costitutivi di memoria.
Come alcune specie di uccelli migratori o di cetacei che riescono a dormire con un emisfero per volta garantendo la respirazione e il controllo della rotta, la sua energia resta sempre tesa, in uno stato liminale. Non dorme né veglia mai completamente. In una sorta di sogno ad occhi aperti, saturo della vertigine di uno scotoma in un’aura emicranica o allucinato, vive in stato di trance.

ECOTRANCE è un arabesco screziato di colori in movimento che bagna le pareti, le teche, il pubblico, in un loop sincopato e vagamente ipnotico. È un acquerello slavato che accarezza tutte le superfici della stanza centrale del museo, dalla cui bocca fossile si pronuncia un gorgogliare di suoni in continua variazione.

 

Progetto realizzato per TraSecolare, Museo Archeologico di Acqui Terme, quarta edizione, 2025.